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L’affascinante storia dello smalto per unghie

Esiste la storia del costume, le storie di tanti grandi stilisti ed esiste anche un’affascinante storia dello smalto.
Dentro le boccette colorate dello smalto si nasconde una storia lunghissima, fatta di tradizioni, esperimenti, formule e tutto per soddisfare il desiderio delle donne di essere sempre più belle e seducenti.

Una sottile linea rossa, quella dello smalto, che racconta la storia della seduzione e attraversa le epoche di tante storie tutte al femminile.

Non ci crederete ma lo smalto per unghie è un cosmetico utilizzato fin dai tempi antichi e che veniva utilizzato per identificare lo status sociale.
In India il concetto di manicure iniziò oltre 5000 anni fa, con l’uso di henné come una vernice per unghie.
I cinesi nel 300 a.c. usarono lo smalto per unghie (una miscela a base di albume d’uovo, gelatina, cera d’api e gomma arabica) come un modo per indicare ricchezza e status sociale.
Durante la dinastia Zhou (circa 600 a.C.), veniva utilizzata la polvere d’oro e d’argento per creare i colori indossati dai nobili e in base al colore utilizzato, veniva identificato lo status sociale di una donna.
Una donna di classe media ad esempio, portava lo smalto rosa mentre oro e argento ovviamente per i nobili.

Anche in Egitto si usava smaltare le unghie. I metodi degli egiziani erano diversi da quelli dei cinesi ma il colore indicava comunque lo stato sociale, con tonalità di rosso profondo riservati per quelli di alto rango.
Cleopatra e Nefertiti, grandi regine anche di seduzione, furono grandi fan di hennè per la colorazione delle unghie. La prima utilizzava toni tendenti al cremisi, mentre la seconda prediligeva il rosso rubino.
Gli inca infine, furono i padri della nail art dipingendo immagini di aquile sulla punta delle dita.

Un salto nella storia dello smalto fino al Medioevo quando questa pratica venne abbandonata e riapparve solo durante il Rinascimento per impreziosire le mani delle nobildonne del tempo.
Arriviamo all’epoca Vittoriana, quando divenne popolare lo smalto con olio e un pezzo di camoscio, almeno secondo si racconta in Madame Bovary di Gustave Flaubert.

La storia dello smalto dal 1900 ad oggi

Lo smalto come lo conosciamo oggi è un prodotto dei tempi moderni ed ecco quali sono state le tappe principali della storia dello smalto dal 1900 ad oggi:

Nel 1911 nacque il marchio Cutex fondato da Northan Warren che racchiudeva una serie di prodotti per le unghie, fra cui un dispositivo per la rimozione delle cuticole.
Warren inoltre, mise a punto un nuovo modo di fare la manicure, mettendo in commercio una formula di smalto liquido. Il prodotto venduto nei primi anni ’20 consisteva in una bottiglietta tappata e sigillata con il pennello a parte.

Come tipo di manicure veniva prediletta la forma a mezza luna, che consisteva nel lasciare bianca o non smaltata la punta dell’unghia.

Man mano che passarono gli anni, le caratteristiche dello smalto furono ben definite.
Questo doveva essere: facile da applicare, in grado di asciugarsi velocemente, resistere alle abrasioni, essere impermeabile, avere un colore uniforme che non macchiasse, essere stabile in bottiglia e infine avere un odore gradevole. Tutto sommato concetti che valgono ancora oggi e che tutte ricerchiamo in uno smalto.

Negli anni ’20 nasce la manicure, come la si conosce oggi, grazie a Michelle Menard che utilizzava smalti rosa e rossi.
La volontà è di riprodurre i colori delle vernici fiammanti delle automobili sulle unghie delle donne.
Si impone la moda della moon manicure, con la quale l’unghia viene colorata con i nuovi smalti, lasciando una piccola mezzaluna alla sua base. In sostanza quella che oggi chiamiamo French Manicure Inversa e che in realtà risale agli anni ’20.

Il primo smalto moderno fu commercializzato nel 1932.
Gli anni trenta infatti, furono anni di grandi cambiamenti, il ritorno alla grande eleganza fu emblematico nonché sottolineato dalla più grande depressione di tutti i tempi. La nascita del Technicolor, strumento per la cinematografia a colori, (1922) e l’invenzione dello smalto erano l’unico escamotage per sfuggire a tempi così grigi.
Entrambi ebbero vitale importanza per l’industria cosmetica.
Storia dello smalto: la fondazione di Revlon
La nascita di Revlon

Nel 1932 venne fondata l’azienda Revlon dando inizio ad una grande produzione di smalti opachi in crema, utilizzando i pigmenti invece dei coloranti.
La regola di Revlon era coordinare il colore del rossetto con quello dello smalto e raccomandava di applicarlo sull’intera unghia, consentendo anche la copertura dei difetti delle unghie.
Inoltre gli smalti dovevano essere diversi per ogni stagione. Lo smalto diventa un accessorio di moda!

Nel 1934 Maxwell Lappe (dentista) creò le unghie finte per le persone che avevano unghie corte e poco curate, e nel 1937 fu depositato il primo brevetto per la tecnica di estensione delle unghie.

Negli anni ’40, con la nascita del Technicolor, le aziende cosmetiche iniziarono a puntare molto sul marketing di massa. L’incredibile aumento delle vendite, dello smalto per unghie in particolare, in tempi così difficili, stimolò la creatività delle case produttrici che perfezionarono le formule e ampliarono le gamme dei colori.
La donna degli anni quaranta sebbene costretta a fare lavori molto duri, in mancanza di uomini a causa del secondo conflitto bellico, non ha assolutamente rinunciato alla propria femminilità, anzi si è affermata socialmente marcando la propria indipendenza in questo decennio.
Gli anni quaranta sono anni di sperimentazione del look, la ricerca costante di una via di mezzo tra il comfort e lo stile rimanendo donne in qualsiasi circostanza.

Nel 1950 erano di gran moda gli smalti Scarlet con rossetti corrispondenti. Veniva preso spunto dalle star del cinema che utilizzavano colori accesi.
Le attrici erano portatrici entusiaste di smalto. La Technicolor aveva sviluppato una tecnica per mostrare le scene dei film a colori per la prima volta dopo decenni in bianco e nero.
Da allora in poi la maggior parte dei film furono a colori e tutte le attrici cominciarono ad utilizzare smalti per le proprie unghie.

Mentre il make up si evolveva in formule e colori, lo smalto preferito della donna degli anni cinquanta rimaneva il rosso in tutte le sue tonalità.
L’ispirazione la trovavano sui megaschermi dei cinema e dei drive-in dove in quegli anni imperversavano icone di stile come Marylin Monroe e Audrey Hepburn.

Tra le curiosità, Marilyn Monroe era solita mangiarsi le unghie secondo la rivista “Vanity Fair”. Eppure la stella glamour spesso utilizzava rossi sgargianti sulle sue unghie.
Rita Hayworth invece, era nota per le sue lunghe unghie completamente smaltate.

Nel 1960 presero piede le tonalità pallide e pastello rispetto ai rossi degli anni precedenti.
Mentre negli anni cinquanta lo smalto rosso era il simbolo della moderna donna di casa e della moglie ubbidiente, nella decade successiva le donne cominciavano ad evadere alle regole sociali.
Gli anni ’60 sono il momento in cui nella moda i colori pastello la fanno da padrone; ispirate allo stile hippie le unghie diventano sempre più corte e pratiche a riflettere lo spirito libero delle donne, che sfocerà poi nella Pop Art dai colori brillanti.

Nel 1970 fu la volta delle unghie finte inserite sotto le cuticole per farle sembrare il più naturale possibile. Negli anni 70 l’americano Jeff Pink, utilizzando l’acrilico, realizzerà, inoltre, una manicure con le punte dipinte di bianco; nasce così la french manicure che spopolerà per tutti gli anni ’80, quando, oltre al french, si vede l’utilizzo di lacche con tonalità neon, dal giallo luminoso al magenta.

La colla utilizzata non era resistente all’acqua e infatti, queste non permanevano a lungo. Nel 1978 furono introdotte le unghie acriliche e l’inventore fu un dentista (Fred Slack e l’invenzione risale al 1954).

Nel 1980 emersero colori brillanti come rossi audaci e fucsia. Venne introdotto il primo sistema in gel UV associato alla relativa lampada. In questi anni andava molto di moda la forma ovale e lunga delle unghie, molto amate da Cher, Donna Summer e Madonna.

Nel 1990 il rosso scuro e il nero divennero i colori di culto, ancora oggi molto ricercati. Inoltre ebbero successo unghie acriliche, nail art e numerosi colori.

Arriviamo al 2000 e ai suoi primi decenni in cui i prodotti per l’estensione delle unghie hanno subito miglioramenti, è cresciuto l’interesse per il settore delle unghie e lo smalto è diventato sempre più un accessorio moda.

Tra le icone e le dive del nuovo millennio sicuramente la star del burlesque Dita Von Teese che punta su smalto rosso e manicure anni ’20.
Poi ci sono le star moderne come Rihanna, Beyoncé e Lana Del Rey che puntano da sempre su nail art e unghie perfette per la definizione del loro look.

E arriviamo ai giorni nostri quando nasce il ClubEstrosa presso il punto vendita di Silvanaè. Questo Club è stato creato con la collaborazione di Estrosa per offrire a tutte le donne che amano le unghie, diversi prodotti che servono per curare, lavorare e decorare le unghie.

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