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LA FORCINA evergreen detta “REBBI”

Tra gli oggetti intramontabili un posto di riguardo è occupato dalla forcina per capelli. Quasi invisibile, di forma semplicissima, è realizzata con un solo pezzo di metallo, sottile e flessibile, piegato su se stesso con la base appena più lunga della parte sopra; queste si chiamano rebbi, e si toccano in alcuni punti poco prima della apertura, in modo che la forcina si possa inserire facilmente tra i capelli. Una volta fissata, riesce a tenerli nella posizione scelta.

Per funzionare al meglio, i rebbi devono essere ondulati; esistono anche altri tipi di forcine, a scatto, che si chiudono come una graffa. L’inventore di questa piccolo oggetto (in realtà una piccola «macchina») si chiama Solomon H. Goldberg, un ebreo americano; l’ha progettato nel 1926. Gli serviva per realizzare la capigliatura di moda all’epoca, gli Anni Venti: taglio corto, ondulato, scolpito. A usare la forcina erano quelle donne che esibivano per la prima volta nella società americana un’estetica disinibita, unisex: promuovevano la libertà sessuale e intellettuale. I favolosi Anni Venti, raccontati da Francis Scott Fizgerald nel Grande Gatsby, con le sue eroine, le follie e tragici fallimenti: l’età d’oro del jazz. In effetti, la prima forcina inventata da Goldberg, detta bobby pin, fu registrata il 22 ottobre 1929.

Con la sua forma seghettata richiama un brano jazz: i suoi su e giù, le sue variazioni, i movimenti improvvisi. Come ha notato uno studioso di oggetti, paradossalmente come per altre mode unisex la zazzera perfetta non era facile da ottenere nelle teste femminili, così la molletta alla fine risultò molto utile soprattutto per tenere ferme le ciocche di capelli ondulati, in particolare sulla fronte. La grande crisi del 1929 ebbe inizio proprio nei giorni in cui Goldberg ottenne il suo brevetto: il «giovedì nero» del «New York Stock Exchange» accadde il 24 ottobre, mentre il crollo della Borsa valori («martedì nero») il 29. Sopravvissuta alla crisi finanziaria, oggi la molletta per i capelli è un oggetto imprescindibile.

Continua a essere prodotta in serie e venduta a prezzi decisamente bassi. La si perde e la si ritrova ogni volta. Oppure la si ricompra, sempre uguale; è sempre la stessa ed è sempre diversa. Un oggetto tra il visibile e l’invisibile. Tutte le mattine davanti allo specchio del bagno le donne continuano a spingerla tra i capelli. Quale sarà l’oggetto «invisibile» nato in questi anni recenti di nuova e devastante crisi finanziaria?

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